venerdì 15 aprile 2011

COMUNICAZIONE DALLA PRESIDENZA NAZIONALE DEL C.S.I.

Roma, 14 aprile 2011

Gentili Signori
Presidenti dei Comitati territoriali CSI
Presidenti dei Comitati regionali CSI
Consiglieri nazionali CSI
Componenti del Collegio dei Revisori dei conti
Componenti del Collegio dei Probiviri
Procuratore associativo nazionale
LORO SEDI



Sabato e domenica tutti in campo con la pelle nera


Carissimi,

come certamente avrete visto in risposta agli insulti razzisti subiti da
Abiola, una giocatrice di serie A di basket femminile, la scorsa settimana il Presidente
della Federazione basket Dino Meneghin ha preso una posizione forte e decisa
lanciando la campagna “Vorrei la pelle nera” ed invitando tutti i giocatori di basket a
scendere in campo questo week-end con la pelle dipinta contro il razzismo.

Il CSI non può non aderire a questa iniziativa!

Mi rendo conto che i tempi sono ristretti e quasi impossibili, ma credo che sia
inevitabile e bello condividere con ciascuno di voi e con tutta l’Associazione la
scommessa di far scendere in campo, in questo week-end, anche tutto il CSI contro il
razzismo.

Sono trascorsi dieci anni esatti, era il 26 maggio del 2001, quando i giocatori del
Treviso scesero in campo per una gara di campionato con il volto dipinto di nero in
segno di solidarietà verso il loro compagno di squadra nigeriano Omolade, contestato
pochi giorni prima per il colore della sua pelle.

Che il razzismo negli stadi e nei palazzetti sia ancora presente lo dimostra il fatto
che, dall’inizio dell’anno ad oggi, nel mondo del calcio sono stati denunciati 34 episodi
di razzismo (15 in serie A, 5 in serie B, 12 in Lega Pro, 2 in Coppa).

A dire la verità basterebbe anche un solo episodio per giustificare la
mobilitazione di tutto il popolo del CSI contro il razzismo.

Ecco perché propongo a tutta l’Associazione di aderire alla proposta lanciata da
Dino Meneghin.

Vi chiedo di attivarvi, come sapete fare, per fare arrivare il messaggio alle
Società sportive: utilizzate il vostro sito internet, le newsletter, gli SMS, una e-mail del
Presidente a tutte le Società sportive, il tam-tam e il passaparola per far arrivare a più
Società sportive possibili il messaggio che giocare domenica con il volto dipinto di nero vorrà dire aver vinto prima ancora di scendere in campo.

Un abbraccio a tutti


(Massimo Achini)

lunedì 11 aprile 2011

PAGELLE GALLO CAFE' - AURORA CASTIGLIONE

ALE 7 – Non impeccabile in occasione del primo gol. Poi chiude la saracinesca, arrendendosi solo davanti a conclusioni imparabili. In costante crescita, comincia a regalare sicurezza all’intero reparto difensivo.
CINGHIO 6.5 – Una sola incertezza e, su quella, il Gallo pareggia. Incline all’anticipo, sciorina un paio di chiusure preziose. Poi si siede in panca, e comincia a lamentarsi del caldo.
CUSCU 7 – Da secondo difensore fatica parecchio, condizionato dalla mobilità e dalla velocità del frizzante Nasser. Spostato ultimo riesce invece, usando esperienza e senso della posizione, a farsi valere. In più, sostenuto da piedi educatissimi, si rivela preziosissimo punto di partenza di molte azioni.
TIBI 7 – Da qualche settimana non vede la porta. Ma questo conta poco quando, come successo contro la capolista, ricordandosi d’essere un Difensore (scritto apposta con la D maiuscola), si prende il lusso di mandare fuori giri il big avversario. Prezioso.
ULI 6.5 – Ultimamente sta boccheggiando. Sarà che soffre il caldo più degli altri. Si guadagna la pagnotta mordendo le caviglie all’avversario di turno e, nel tentativo di un anticipo a una manciata di minuti dalla fine, mostrando un calcio rotante stile Chuck Norris.
CAMILLA 7 – Solito pendolino delle vie centrali. Fa il lavoro sporco, ma lo fa bene. Poco appariscente – sicuramente meno di altre volte - ma assolutamente indispensabile alla causa.
POL 8 – Nel primo tempo, lasciato solo dai compagni, prova a tenere da solo sulle spalle il peso dell’attacco. Ci riesce segnando un gol e sfiorandone un altro da fuori. Nella ripresa, dopo una sosta rigenerante, si mette a creare scompiglio dalle parti del portiere rivale. Sbaglia qualcosa ma, soprattutto, trova il gol, pesantissimo, del definitivo 5-4.

ROBY 8 – Cattivo, aggressivo, determinato, suona la carica, prendendo per mano una poco convinta truppa gialloblù. È merito suo e della sua voglia se, dopo una partenza in sordina, i nostri eroi si mettono a giocare davvero. Piace la marcatura ruvida su Mastrototaro.
PAZZO 7.5 – Giocatore vero, ma fuori condizione. Finché ne ha fa la differenza, andando a segno e illuminando la scena con aperture precise. Una volta finita la benzina, dimostrando intelligenza calcistica, si impegna a occupare la sua zona e prova a rendersi utile con sponde preziose.
CAMPA 6.5 – Ruolo nuovo che non gradisce ma che, dimostrandosi attaccato alla maglia, accetta di ricoprire. Si sbatte in copertura, rincorre gli avversari e... sforna il cross sul quale, dopo tentennamento del portiere avversario, il Degio firma il primo pari.
DEGIO 8.5 – In alcune partite proprio non s’è visto. Contro il Gallo, invece, è stato protagonista assoluto. In un solo tempo, il secondo, ha saputo mettere a ferro e fuoco l’area avversaria, segnando (due reti) e regalando assist concretizzati (dal Pazzo) e sprecati (da Pol). Eroe del giorno.
GIRA 7 – Spalleggiato da un ispiratissimo Roby dà spettacolo nello spogliatoio. Vogliamo parlare della doccia fatta “indirizzando” l’acqua del lavandino?

MISTER IGGIU 7 – Decide di rinunciare, in partenza, al Degio e di schierare un “sette” coperto e votato al contropiede. Scelta condivisibile ma bocciata totalmente dal campo. Poi, nel tentativo di recuperare, disegna unna squadra sbilanciatissima, votata solamente all’attacco. Scelta discussa e invece rivelatasi vincente. Ha qualche colpa ma anche più di un merito. La partita s’è vinta; quindi ha dalla sua tutte le ragioni del mondo.
SATANA 4.5 – Sempre disponibile e generoso. Averne di dirigenti così. Però qualcuno dovrebbe dirgli che coca-cola, tè freddo e birra non sono proprio le bevande ideali da consumare prima e durante una gara a 30°C...


N.d.r. – Cronaca e pagelle riguardano esclusivamente la partita. Avessi tenuto conto anche dell’aperitivo sarei stato costretto a scrivere un poema.
N.d.r. 2 – Oggi voti alti. Ma questo solo perché ho scritto più da tifoso che da giornalaio e perché, a differenza delle ultime uscite, oltre alla prestazione è arrivato anche il risultato. Non fateci l’abitudine.
N.d.r. 3 – Noto con piacere che, dopo tanti richiami, il livello della qualità delle mutande nello spogliatoio è notevolmente aumentato. Sono sparite banane, ciliegie e incantatori di serpenti e si è tornati a qualcosa di più sobrio.

CRONACA GALLO CAFE' - AURORA CASTIGLIONE

SOMMA LOMBARDO – Cominciamo dalla fine, dalle pacche sulle spalle e dai festeggiamenti nello spogliatoio: chi mai si sarebbe immaginato che, in una partita sulla carta impossibile, nello scontro sul campo degli imbattibili capo classifica del Gallo, l’Aurora Castiglione avrebbe tirato fuori dal cilindro il classico coniglio? Certo ci si sperava. Anzi, si era certi che, come già avevano saputo fare in tutto il girone di ritorno, i gialloblù avrebbero firmato una buona prestazione. La differenza di motivazioni e il valore – assoluto – dell’avversario sembravano in ogni modo chiudere il pronostico proprio a favore dei biancoblù, fino a sabato capaci di vincere diciassette delle ventidue contese disputate, perdendone una sola. E i timori di chi ha visto la gara parevano trovar conferma nel primo tempo, quando una squadra un po’ troppo molle, sicuramente in difficoltà, non poteva far altro che chinare il capo davanti alle folate offensive dei probabili futuri campioni. L’Aurora era anche riuscita a passare in vantaggio (bravo Pol a provarci da fuori e non impeccabile Pino Curia nella copertura del secondo palo) ma poi, in balia delle onde – e delle accelerazioni dello sgusciante Nasser – era presto stata surclassata. La prima della classe aveva infatti ristabilito quasi immediatamente l’equilibrio con un’incursione della sua velenosissima punta, per poi prendere il largo grazie a un contropiede concretizzato da Nasser (Cuscu in ritardo) e un eurogol dell’ispiratissimo Mastrototaro (Ulisse non impeccabile). A quel punto però, quando il più sembrava fatto, ecco che la capolista s’è lasciata travolgere dal nervosismo e, anche, sorprendere dalla reazione rabbiosa del Castiglione. Caricati da un Roby determinatissimo, e deciso, in un modo o nell’altro, a tornare a casa con lo scalpo di qualche avversario (anzi, di un avversario ben preciso) i gialloblù hanno infatti scelto di mostrare davvero quello di cui sono capaci. Così, cambiato l’assetto tattico e regalato al Degio (fuori nel primo tempo per scelta tecnica) il giusto palcoscenico, hanno cominciato a fare a sportellate e a graffiare i rivali. Oltre che per il carattere e la rabbia profusa da Roby, la contesa ha “svoltato” per un episodio ben preciso, subito dopo l’intervallo: lancio lungo, il Degio serve di prima il Pazzo, il quale, sempre al volo, riduce le distanze. Senza l’immediato gol del 2-3 la ripresa avrebbe potuto trascinarsi stanca per un pezzo, permettendo così al Gallo di gestire il risultato. Il punto siglato da Davide ha invece spazzato via tutte le certezze della capolista, rimettendo di fatto tutto in discussione. E proprio sugli improvvisi dubbi dei biancoblù l’Aurora ha costruito il suo piccolo miracolo. Con un attaccante in grado di fare da sponda, ma anche di tenere palla e dare così respiro alla manovra, i pur sbilanciatissimi gialloblù (a un certo punto sulle fasce c’erano Campa e il Pazzo) hanno iniziato a giocare davvero. E a fare male. Per il pari è stata solo questione di tempo; poco a dire la verità. Già a metà della seconda frazione, l’equilibrio è infatti stato ristabilito. Merito di Campa, bravo a liberarsi sulla destra e a crossare in mezzo e merito anche del Degio, il quale approfittando di un’uscita non certo impeccabile del portiere rivale, è salito in cielo (non è vero, ma ci stava nella descrizione del gol) e, di testa, ha bucato la rete. Incassato il terzo gol i padroni di casa hanno avuto una reazione d’orgoglio e, a testa bassa, hanno ripreso ad attaccare. Tutto quel che sono riusciti a ottenere è, tuttavia, stato solo un calcio d’angolo. Niente di che, direte voi. E invece proprio su quel corner, complice un’imperfetta marcatura di Roby, il capitano biancoblù ha siglato il 4-3. Neanche il nuovo vantaggio ha in ogni caso riportato la tranquillità tra le fila del Gallo. Con Mastrototaro pronto a litigare con ogni compagno e il mister a urlare a ogni errore, la capolista ha anzi proseguito senza troppa lucidità. Ed è capitolata nuovamente. Dopo un errore colossale di Pol, sciagurato nello sparacchiare fuori a un paio di metri dalla porta, ancora il Degio, questa volta in versione rapace d’area, ha trovato il pertugio giusto e ha timbrato il nuovo pari. Alla fine mancava solo una manciata di minuti ma, con l’inerzia della gara a proprio favore, i gialloblù non hanno smesso di crederci. E sono stati premiati: Pol, libero a venti metri dalla porta, ha azzeccato lo stop giusto e sparato di prima intenzione. La conclusione, forte ma centrale, ha sorpreso Curia, il quale, poco reattivo, ha visto la palla passargli in mezzo alle gambe per il definitivo 4-5. Dopo un recupero interminabile quelli dell’Aurora hanno potuto esternare la propria gioia, osteggiati e di sicuro non compresi dagli ancora increduli padroni di casa. Che dire: il Gallo ha gettato alle ortiche la possibilità di chiudere i conti in campionato con una condotta di gara poco accorta. I biancoblù hanno pagato a caro prezzo le scenate di Mastrototaro, che hanno tolto loro tranquillità e sono caduti vittima delle loro stessa tattica: le costanti e spessissimo inopportune proteste e le sistematiche perdite di tempo hanno solo avuto l’effetto di svegliare i gialloblù, i quali, sentendosi presi in giro, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, inseguendo una vittoria tanto prestigiosa quanto poco utile per la loro classifica. La prima della classe è ancora la favorita numero uno per la conquista del titolo. Un calendario per nulla semplice la costringerà però a soffrire per un mese ancora. Almeno fino all’ultima giornata, quando, scherzi del calendario, potrebbe giocarsi tutto nella tana del Castiglione...

martedì 5 aprile 2011

PAGELLE AURORA CASTIGLIONE - AUDAX

ALE 6 – Gli manca forse il tempo nelle uscite, ma quello arriverà con la pratica. Per il resto si diverte a fare il suo dovere. Sui tre gol incassati non ha colpa alcuna.
CINGHIO 5 – Buona partita contro un avversario rapido e sgusciante. Si leva anche lo sfizio di servire a Pol l’assist per il momentaneo 2-1. Poi l’episodio incriminato. Era fallo? Il gol era regolare? C’è più di un dubbio e, quindi, preferiamo astenerci dal commentare. Il voto è tutto per le pessime mutande – griffate New Diet e con delle belle banane impresse – mostrate nel dopopartita.
CAMILLA 6 – Non regala la vittoria agli avversari con una vaccata nel finale. E già questo è positivo. Si divide tra centrocampo e difesa, consumando preziose stille di energia. Da equilibrio, ma ogni tanto pecca di lucidità. Come tutti soffre il caldo.
ULISSE 5.5 – In evidente difficoltà, probabilmente condizionato dal gran caldo. Soffre parecchio la mobilità degli avversari e pasticcia in occasione del gol dello 0-1, quando non “completa” un anticipo. Sorvoliamo sulle mutande con le ciliegie. O erano fragole?
ROBY 6 – Si ferma a reclamare con l’arbitro un possesso palla... mentre la palla è ancora in gioco. E solo per questo andrebbe strozzato, per il resto, invece, sorprende. Sorretto da una condizione straripante fa il suo e anche più sulla sinistra. C’è in difesa e si propone in attacco (dove lo ignorano).
POL 6.5 – Due gol segnati e uno e mezzo regalato agli avversari. Il saldo, dunque è in attivo. Sempre dirompente quando parte palla al piede. Sempre irritante quando si rifiuta di rincorrere il suo avversario. Non copre; toccherà a mister Iggiu trovare un rimedio tattico.
DEGIO 5.5 – Non è la sua partita. Quando non ci sono lanci lunghi e la squadra si affida totalmente alle ripartenze di Pol (che vede la porta e solo la porta) lui fatica a imporsi. E il suo ruolo perde importanza. Altro dilemma tattico da risolvere.

TIBI 6 – Parte dalla panca. E già questa è una notizia. In campo si preoccupa più di coprire che d’impostare. E lo fa bene. Un paio di belle conclusioni (una su punizione) meriterebbero maggior fortuna.
DAVIDE 6 – Sempre affidabilissimo, anche se limitato da una condizione fisica non esemplare. Trova il modo, giocando sulla destra, di spegnere le velleità del suo uomo e anche di farsi vedere, pericolosamente, dalle parti dell’area rivale.
CUSCU 6 – Ha cervello veloce e piedi educati. Quando arriverà ad avere anche un fiato da maratoneta allora potrà fare la differenza. Per il momento si “accontenta” di far girare la squadra.
PAZZO s.v. – Una manciata di minuti, giusto per fare bella figura con la sua Silvia. Peccato che, in tribuna, la sua Silvia giù non c’era più.
GIRA s.v. – Relax completo. Si guadagna la doccia andando a riempire due volte le borracce.

MISTER IGGIU 6 stiracchiato – Scelte complicate le sue, ma quasi sempre condivisibili. Probabilmente però sbaglia a insistere nel tenere in campo contemporaneamente Degio e Pol e, nel finale, a non lasciare Cuscu ultimo uomo. Non c’è comunque la prova che, facendo diversamente, il risultato sarebbe stato migliore.
DEN 7 – Più affidabile di Tato, disperso nei dintorni di Palermo per un fantomatico problema lavorativo e anche di Satana, assente perché doveva spostare un freezer (!). vuoi vedere che s’è trovato il guardalinee perfetto?

CRONACA AURORA CASTIGLIONE - AUDAX

CASTIGLIONE OLONA – Altro pomeriggio dal sapore agrodolce per l’Aurora Castiglione, beffata nel finale di una gara ben giocata e a tratti comandata da un Audax quadratissima. Lo scontro coi secondi della classifica era atteso da molto dai gialloblù decisi a vincere per vendicare i torti subiti (dalla dea bendata) contro Gasch, Polisportiva Sanmacarese e Olcellese. Contro i tostissimi biancoblù la truppa di mister Iggiu ha invece infilato la terza sconfitta nelle ultime quattro uscite. Un rovescio doloroso quanto casuale ma che, comunque, dovrà far riflettere.
La partenza, come molte volte quest’anno, è stata ad handicap per l’Aurora, in grande difficoltà nei primi dieci, quindici minuti dell’incontro, in balia di avversari più convinti, duri, determinati. Superato il momento difficile, svegliatisi dopo aver incassato lo 0-1, i gialloblù hanno però cominciato a macinare gioco. Merito anche di mister Iggiu il quale, levato un Degio spaesato e schierato Pol prima punta, ha messo in campo una squadra più equilibrata e disposta al sacrificio. E i risultati si sono visti subito: l’Audax è infatti stata costretta ad abbassare il proprio baricentro e, di conseguenza, ha cominciato a rischiare. Dopo un paio di avvisaglie, il portiere biancoblù è capitolato, bucato da una bella conclusione di Pol. L’intervallo non ha modificato gli equilibri. A inizio ripresa sono infatti stati ancora i ragazzi di Castiglione a dettare legge. Gli ospiti, costretti a vincere per non perdere il secondo posto, per raggiungere una comunque non pervenuta pericolosità offensiva hanno dovuto offrire il fianco alle ripartenze gialloblù. E proprio su contropiede, sfruttando lo sbilanciamento rivale, i padroni di casa hanno trovato il punto del 2-1: intervento difensivo di Cinghio, palla lunga per Pol, tocco morbido e gol. A questo punto però, invece di arroccarsi e continuare a giocare di rimessa, Tibi e soci, peccando forse di superbia, hanno pensato di sfidare i forti avversari faccia a faccia, a colpirli sul piano del gioco. E così li hanno favoriti, agevolandone il rientro in gara: palla persa in attacco da Pol, veloce azione biancoblù e 2-2. A questo punto, con ancora metà tempo da giocare e con l’Audax sbilanciatissimo alla ricerca del successo, l’Aurora ha almeno due o tre occasioni per chiudere i conti. Sempre in contropiede Pol e Davide falliscono tuttavia occasioni buone per fare male agli avversari. Poi, sempre poco assistiti dalla fortuna (vedi una punizione di Tibi fuori di poco), i gialloblù decidono di farsi male da soli, regalando ai biancoblù prima una punizione da posizione interessantissima e poi, dopo un tentennamento di Cinghio, la palla buona per il definitivo 2-3.